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Biker Rob
Parte 2
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Fine Parte 1
Preso alla sprovvista mi ritrovo Rob completamente nudo addosso che mi blocca contro la parete e mi sussurra all’orecchio “piaciuto lo spettacolo Ale?”, io lo guardo negli occhi alzando la testa “si Rob, mio padrone”, “Ale è questo che vuoi? Vuoi essere il mio schiavo?”, “si padrone”, allora aspettami qui che quando torno ti punisco per avermi spiato, ci siamo capiti?”, “si padrone”, “e vedi di pulire il casino che hai fatto contro il muro del club”, “si padrone”.
“Rob sei la fuori?”, Rob rientra chiudendo le persiane e si siede sul letto, si mette i calzetti, poi i jeans e gli stivali, quindi una maglia stretta che mette in mostra i suoi muscoli, con lentezza guardando verso di me si mette il cinturone e quindi il giubbotto, “andiamo che domani devo alzarmi presto”, quindi li vedo uscire dalla stanza e dopo qualche minuto sento il rombo della moto che parte a razzo.
Inizio Parte 2
Veloce corro a casa per prendere il necessario per pulire il muro dal mio sperma, voglio che Rob sia contento di me, una volta pulito aspetto con ansia il suo ritorno, non devo attendere molto, in lontananza sento l’inconfondibile rombo della sua moto avvicinarsi sempre più, per poi spegnersi.
Lo vedo entrare nella stanza e togliersi il giubbotto per poi venire verso la finestra e aprire le persiane, “entra Ale”, io entro mentre Rob esce sul terrazzo e mi metto in ginocchio in attesa, quando rientra “vedo che hai pulito”, esordisce, poi si ferma e sento il suo sguardo su di me, “bravo Ale, se vuoi essere il mio schiavo, quella è la posizione giusta”, si avvicina mettendosi davanti a me, “guardami”, alzo lo sguardo, “sei sicuro Ale?”, “si Rob, mio padrone”, “se è questo che vuoi, inizia a far conoscenza con i miei stivali, giù e lecca schiavo”, non me lo faccio ripetere due volte, subito obbedisco e mi prostro ai suoi piedi e inizio a leccare, “così bravo, slinguali per bene, che intanto pensiamo alla punizione che meriti per avermi spiato”, ed ecco che sento i primi colpi del suo cinturone, crack, crack, crack, “ahi, grazie Rob”, “tu continua a leccare”, crack, crack, crack, crack, crack, crack, crack, “lecca più convinto, schiavo”, crack, crack, crack, crack, crack, crack, crack, “bene così, quando hai finito devono brillare”, “si padrone”, poi di nuovo crack, crack, crack, crack, crack, crack, crack, quindi mi prende per il collo e mi trascina verso il letto e si siede, “riprendi a leccare che non hai ancora finito Ale”, “Si Rob”, mentre lecco studio i suoi bei stivali, hanno la punta squadrata rinforzata, con due grosse borchie luccicanti in entrambi i lati, neri come la notte ma sanno di buono, mentre servo il suo stivale destro, spinge quello sinistro sulla mia testa, “lecca schiavo, bene così”, vado ancora avanti e nel frattempo mi fa passare all’altro stivale e nuovamente piazza lo stivale sul mio capo facendo pressione, “abituati Ale, mi piace avere il mio schiavo sotto i miei piedi”, “si Rob, mio padrone”, “la prima prova l’hai passata, si vede che ti piace servire i miei stivali, ben fatto”.
“la seconda non so se ti piacerà troppo, vedi questo cinturone”, quindi me lo mostra, “è lui che dovrai servire”, quindi si alza in piedi con il cinturone in mano sdoppiandolo e tirandolo a due mani, crack, “questo è il rumore che sentirai quando lo riceverai sul culo nudo, alzati tira giù pantaloni e mutande e stenditi sul letto con le ginocchia sul pavimento”, mentre eseguo quello che mi ha detto cambia idea e si siede sul letto “stenditi sulle mie ginocchia, così va bene, vedo che sai che sono destro, mi chiedo quante altre cose sai su di noi, Ale”.
“tieni i muscoli del culo rilassati così andrà meglio”, detto questo prende a darmele, crack, crack, crack, crack, crack, crack, crack, “ahi, Rob, hai ragione”, “su cosa?”, “che non mi piace troppo”, “riproviamo allora”, crack, crack, crack, crack, crack, crack, crack, “adesso?”, “ahi, ho il culo in fiamme”, “ma c’è l’hai duro lo sento, dai che abbiamo quasi finito”, crack, crack, crack, crack, crack, crack, crack, “ahi ma che mi fai Rob”, “niente che tu non voglia”, crack, crack, crack, crack, crack, crack, crack, “ahi, si ancora per favore padrone”, “si schiavo altre sette è abbiamo fatto”, crack, crack, crack, crack, crack, crack, crack, “anche questa l’hai passata a pieni voti”, faccio per rialzarmi”, “sta giù che ti massaggio il culo, ha preso un bel colorito”, prende a massaggiarlo con delicatezza cosa che non mi sarei mai aspettato da Rob, “hai delle chiappe belle sode sai”, “grazie Rob”, “dai ora tirati su i pantaloni e rimettiti in ginocchio davanti a me che passiamo alla terza prova”.
“Vedi le mie ciabatte”, indicandomele, “vai a prenderle e portamele”, io a quattro zampe arrivo dove sono e le guardo, sono marroni fuori e sulla tallonetta, con la punta arrotondata, le due metà della parte superiore sono tenute assieme da una cucitura perpendicolare, mentre dentro sono arancioni. Non so come portarle da lui e ci infilo le mani, sono morbide, è questo che sente Rob quando le porta, cammino sui miei passi e sono davanti a lui ancora seduto sul letto “levami gli stivali”, io sfilo le mani dalle ciabatte e afferro lo stivale presentatomi e gli e lo tolgo, subito seguito dall’altro, “occupati dei calzetti”, li tolgo anche quelli che metto in ciascun stivale, fatto ciò infila i piedi nelle ciabatte non prima che gli abbia baciati entrambi “di quelli ti occuperai dopo durante la quarta prova”.
“Adesso occupiamoci della terza, servire le mie ciabatte”, le sfila dai piedi e incrocia le gambe sul letto, “inizia col baciarle entrambe sopra”, io subito eseguo quello che mi ha detto di fare e le bacio poi passo ad annusarle, l’odore mi piace, infilo la mano in quella destra è calda grazie a Rob, poi appoggio la guancia a quella sinistra e subito dopo giro la testa con la lingua fuori e inizio a leccarla, prima la tallonetta per poi andare verso la parte interna che lecco a tutto andare, “lecca schiavo, così, ti piace leccare le ciabatte del tuo padrone”, “si Rob, mio padrone”, continuo a leccare di gusto, “passami la ciabatta in cui tieni la mano, che la metto al piede, tranquillo dopo ti do anche quella da leccare”, allungo la mano e me la sfila, i nostri sguardi si incontrano, “giù e lecca”, riprendo a leccarla fino allo sfinimento ed ad un certo punto sento qualcosa cadermi vicino, “ecco è pronta per te”, subito passo ad adorarla come merita, “bene così, schiavo”, nel frattempo sento aprire la porta “Rob hai un minuto?” è la voce di Nik, “veramente sarei occupato ma entra, vieni a vedere chi sta servendo le mie ciabatte”, io continuo come se nulla fosse e lo sento avvicinare, “ma cazzo è Ale, te l’ho detto che prima o poi sarebbe accaduto”, “schiavo, bacia le ciabatte di Nik”, mi sposto per mettermi davanti a lui, “Ale prima di farlo, sappi che in questo modo potrò condividerti con lui e con lui soltanto”, posso parlare mi esce, “certo che puoi schiavo, mettiti pure in posizione”, mi raddrizzo rimanendo in ginocchio, “l’hai già istruito vedo”, “no veramente quello l’ha fatto da solo fin dall’inizio”, guardo Nik, è bellissimo pure lui, come Rob porta i capelli pettinati all’indietro, potrebbero essere fratelli ma a differenza di Rob è biondo ed ha gli occhi marroni, “so che siete amici fin da bambini e che avete un legame speciale, quindi per me va bene”, Rob mi guarda, “mi sto chiedendo quante cose tu sappia su di noi, è molto presto me lo dirai, adesso baciale” mi abbasso e quindi bacio le ciabatte di Nik, “quanto sono alto Ale?”, “1,95”, “che misura di scarpe ho?”, “porti il 46 come Rob”, “quanto è lungo il mio cazzo?”, “26 centimetri”, “da quant’è che ci spii schiavo?, Nik mi prende e mi butta sul letto, “aspetta qui e non ti muovere”, esce dalla stanza, “Nik ha ragione, ci hai spiati, cosa hai visto?”, “cose bellissime, padrone”, Nik nel frattempo è rientrato con il suo cinturone al collo, “lo vedi questo” “si padrone”, “più tardi te lo farò adorare come merita”, poi si rivolge a Rob “quanto posso spingermi?”, “siamo alla terza prova ma praticamente l’ha già passata”, “quindi potremmo fare la quarta e la quinta prova assieme”, propone, “va bene Nik ma non spaventiamolo, voglio che torni, anche se ho il sospetto che ci abbia visto fare sesso di gruppo, non è cosi Ale?”, “si Rob, mio padrone”, “e ti è piaciuto?, “molto”.
“Allora è deciso piedi e muscoli assieme, spogliati Ale”, mi ordina Rob, scendo dal letto, sfilo la maglia e tolgo le scarpe, Nik si avvicina a guardare, “davvero non male, Ale”, “grazie Nik, mio padrone”, Rob nel frattempo si sistema con la schiena appoggiata ai cuscini contro la testata del letto, sento Nik afferrarmi e buttarmi sul letto, “abituati Ale, mi piace scaraventare le prede sul letto”, “stenditi a pancia sotto con la faccia rivolta ai miei piedi”, “sono belli vero, tutti per te”, “Grazie Rob, mio padrone”, effettivamente li trovo belli, grandi e massicci, con la pianta arcuata, talloni enormi e dita lunghe, ho già voglia di leccarli ma aspetto, sento Nik sedersi nel letto al mio fianco, “lecca i piedi di Rob, schiavo”, mentre inizio mi arriva una ciabattata sulla schiena, track, “e vedi di farlo bene”, track, con entrambe le mani afferro e spingo il viso contro di essi e inizio a leccarli per tutta la loro lunghezza dal tallone fino all’alluce, prima uno e poi l’altro, “Sii Ale continua che vai forte”, nel frattempo Nik che era rimasto a guardare riprende a battermi con la pianta della ciabatta, track, track, track, track, track, “bravo Ale, fa sollazzare Rob”, poi lo sento muoversi e sistemarsi al suo fianco, “Ale guardaci”, tuona Rob, alzo lo sguardo e li vedo nudi dalla cintola in su, sono uno spettacolo per gli occhi.
“Prima di iniziare prendi le ciabatte di entrambi e metticele ai piedi”, esordisce Rob, scendo dal letto prendo le sue e le ciabatte di Nik che finalmente posso vedere da vicino, sono praticamente uguali a quelle di Rob ma con la punta squadrata e l’interno grigio, una volta tornato da loro li e le infilo ai piedi, “ora lecca la suola delle mie, schiavo, che ancora non le hai mai servite”, obbediente faccio ciò che Nik mi ha detto, “sfilami la ciabatta destra e inizia a servila come si deve, schiavo”, quando mi abbasso per leccarla, sento il suo piede inciabattato sul capo che mi spinge su di essa, “lecca schiavo, leccala tutta”.
Fine Parte 2
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